Se si sospetta una forma allergica IgE mediata, si possono eseguire i test cutanei con gli estratti allergenici (miscele di proteine, alcune allergeniche ed altre no, ricavati da fonti allergeniche) disponibili e/o con il dosaggio delle IgE specifiche sieriche per gli allergeni considerati utili al fine di definire la diagnosi. Un nuovo approccio diagnostico è iniziato con l’introduzione delle microtecnologie in medicina e lo sviluppo della proteomica, con la disponibilità progressiva di allergeni ricombinanti o purificati, ha portato alla realizzazione di test diagnostici multipli in microarray, con la possibilità di valutazione contemporanea di molteplici molecole allergeniche.
L’ISAC (Immuno Solid-phase Allergen Chip) consente di determinare le IgE specifiche per 112 diversi allergeni (molecole dotate di apteni o punti reattivi verso i quali si possono produrre IgE specifiche) ricavati da 51 fonti allergeniche (i contenitori materiali degli allergeni, p.e. l’uovo), sia inalanti che alimentari (ad oggi 43 alimenti), con solo 30 microlitri di sangue. Diversamente dalla ricerca delle singole componenti molecolari (singleplex) per conferma mirata (allergene genuino e quindi compatibile con eventuale terapia antiallergica specifica) della diagnosi ottenuta dalla visita e dai test cutanei, ISAC fornisce un profilo allergologico molto ampio (multiplex) e completo, nei limiti delle molecole presenti sulla matrice del test.
I due approcci non sono contrapposti, ma vanno scelti, nel contesto dello specifico paziente, in base alla valutazione clinica formulata con la visita e gli eventuali test cutanei. ISAC è un test semiquantitativo che fornisce una notevole mole d’informazioni che vengono già in parte spiegate nel referto, ma che dovrebbe sempre avere un’interpretazione specialistica attenta per una corretta correlazione con la sintomatologia.
In particolare ISAC trova indicazione in caso di:
- a) pazienti con manifestazioni cliniche apparentemente correlabili con molti possibili allergeni e non ben definibili con dati anamnestici e test cutanei e/o IgE specifiche (motivazione diagnostica)
- b) nei pazienti che hanno presentato anafilassi non riconducibile ad una causa precisa o idiopatica (motivazione diagnostica)
- c) in soggetti posti in trattamento antiallergico specifico che non presentano miglioramenti, per verificare, se non fatto in precedenza, la sensibilizzazione genuina (motivazione diagnostica)
- d) se le molecole da dosare in singleplex sono superiori alla dozzina (motivazione di spesa)
- e) in caso di necessità di verifica di molte componenti molecolari con utilizzo di ridotte quantità di siero (pazienti pediatrici).