Che cos’è?
E’ la dilatazione varicosa delle vene del testicolo in corrispondenza dello scroto.
Il sangue che arriva al testicolo tramite l’arteria testicolare, defluisce dalle sue piccole vene verso la vena spermatica interna per raggiungere a sua volta il cuore.
In alcuni maschi, le vene attorno al testicolo (plesso pampiniforme), possono dilatarsi considerevolmente e questa anomalia viene definita varicocele.
Insorge solitamente durante la pubertà e nell’85% dei casi è localizzato a sinistra.
Esistono tre principali fattori che ne determinano l’insorgenza.
I due più importanti sono la congenita debolezza delle pareti venose e l’incontinenza delle loro valvole.
Ad essi si associa lo schiacciamento della vena renale sinistra fra aorta e arteria mesenterica superiore che provoca il notevole rallentamento del flusso di sangue nella vena del testicolo.
Grosse casistiche anglosassoni e nordamericane, sullo studio del maschio infertile, individuano il varicocele come causa di sterilità nel 40% dei casi.
In Italia il 15% delle coppie in età riproduttiva va incontro a problemi di infertilità.
E’ stato calcolato che nel 30% dei casi la responsabilità è da attribuire a fattori maschili come ipospadia, criptorchidismo e varicocele.
Pertanto la funzione del chirurgo pediatra è quella di diagnosticare e correggere il prima possibile la patologia per limitare al massimo i danni a carico del testicolo.
I meccanismi con i quali il varicocele influisce negativamente sulla fertilità sono essenzialmente due.
Il primo è l’incremento della temperatura scrotale, dovuto al ristagno di sangue nelle vene dilatate responsabile dell’alterazione del seme.
Il secondo è l’azione della Norepinefrina del surrene che, refluendo verso il testicolo, ne induce la vasocostrizione cronica con conseguente riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi.
Quando intervenire?
La diagnosi non è difficile.
E’ sufficiente visitare il paziente in piedi in modo che le vene varicose possano maggiormente riempirsi di sangue così da rendersi evidenti.
E’ comunque indispensabile l’esecuzione di un Eco-Doppler per la precisa definizione della dinamica vascolare.
Come si esegue l’intervento?
Esistono attualmente due metodi di trattamento.
Il primo è la scleroembolizzazione percutanea (TAUBER) che prevede l’inoculazione nella vena varicosa, di un liquido sclerosante.
Tale tecnica, eseguita in anestesia locale, necessita della partecipazione attiva del paziente in quanto, durante l’iniezione, gli viene chiesto di esercitare una costante pressione addominale per orientare il flusso del farmaco.
L’esecuzione è rapida, 15 minuti circa ed il disagio è minimo ma non può adattarsi a pazienti troppo giovani che si spaventerebbero alla vista della siringa.
Per essi si riserva la seconda opzione, rappresentata dall’intervento chirurgico, in narcosi (durata 30 minuti circa).
Si pratica una breve incisione cutanea alla piega dell’inguine e si apre il canale inguinale ove si identificano le vene varicose.
Si sezionano fra lacci tutte quelle dilatate e si sospende il testicolo alla fascia muscolare per correggerne la tipica ptosi (testicolo pendulo).
L’intervento si conclude con la plastica del canale inguinale e la sutura estetica della ferita chirurgica.
Chirurgia Pediatrica: Come si Prenota?
È possibile effettuare questa prestazione presso la Sede CDC|Affidea di Torino in Via Federico Menabrea 14.